Puglia rossa, 17 luglio 1921, numero 23
Tabella dei contenuti (6 articoli)
La deliberazione, ufiiciale non c’è ancora, ma le frammentarie notizie che ci sono pervenute da Mosca sul Congresso della III Internazionale ci dicono che il Partito Socialista TItaliano non Sarà ammiesso nella nuova organazzazione politica del proletariato di tutto il mondo. F 1 socialisti italiano non possono essere compresi nell’Internaziona- le comunista perchè vogliono te- nersi con sè i riformisti, quei compagni, cioè, che a Reggio Emilia — prima del Congresso della Scissione — avevano rivendicato il diritto di agitare nel seno del partito e nei limiti consentiti dalla (Iiscìp]inn,le. proprie opiniuni tendenziali in rapporto all’azione, al mezzo quotidiano di battaglia. Se i socialisti italiani mettessero fuori dalla loro casa gli appartenenti all’ala destra del partito, Zinovieft e Lenin e Trotski spalanchereBbero le porte della III Internazionale e li accoglierebbero a braccia aperte. Questa è la realtà che può addolorarci, ma che non cì può sorprendere. E ci può addolorare non tanto perchè consideriamo una sciagura irreparabile la nostra non ammissione nell’Internazionale di Mosca, quanto perchè con la deliberazione adottata, son trionfate la menzogna e la insin- cerità politica. Non è difficile prevedero che le eondizioni poste dai Vongresso di Mosca non saranno accolte dai socialisti italiani. Forse per questo avremo ancora l’esodo di qualche compagno — che alle imperiose necessità dell’ora -,mtepouf-: un nuovo sentimentalismo teorico — ma anche questo esodo non ci inpaurisce e non potrà scuote1:e la nostra fede incrollabile nel-divenire del Socialismo. Malgrade le considerazioni di un Congresso che non ha volu’to valutare nella sua efficacia l’azione rivoluzionaria del nostro partito, sentiamo di essere ancora degni della fiducia dei lavoratori e reputiamo di poter pm-lare’ ancora ad essi con molta serenità e con molta franchezza. è E domandiamo anzitutto: a circa sei mesi di distanza dalla scissione di Livorno chi si è :wcprto di un accentuamento nell’amgnp: ‘[101iti02. da parte dei comun1.s’n italiani ? Hanno essi operato. in modo da conquistare maggiori titoli di benemerenza di frout-e al proletariato internazionale, t.ah da essere soltanto “‘loro i degni dgllg benevolenza dei rivoluzinari russi e noi gli indegni ? Contestiamo in modo assoluto che ciò sia avvenuto. Se il Congresso di Mosca fosse stato Ccognito della vera, reale sìtuazx:.»ue, avrebbe certo pronunciato diversamento il suo’ giudizio. Ma non è il caso di indignarci : noi sappiamo qual’è e dov’è il m.)sh’o posto di battaglia e vi rezft-xan}0. convinti di poter renderci }1b111 alla causa delle emancipazione roletaria. : Fuori dei quadri della III Internazionale noi agirem(.), come per il passato, sulle d’u‘ettxye dell:3 III Internazionale. Se gli operaì — che ci conoscono e hanno di- mostrato di sapere appr nostra opera — a _ confortarei re la continueranno della loro fiducia siamo ceertì di essere chiamati, più o meno presto, a entrare jin quella orgauizzione da eni o0ggi con procedimento troppo sbrig tivo per non essere assurdo, ci si esclude. Del resto ci consola il pensiero che se anche restiamo per un momento isolati, i comunisti no- Strani — che han voluto la nostra testa — si trovano in degna con- pagnia. Chi meglio dej nostri integer- rimi e puri Gramsei e Togliatti, interventisti nella prima ora della guerra imperialista, può trovarsi a Suo agio vicino ai social-patrioti francesi Chachin e Prossard? Nella 1II Internazionale è accolto quel deputato francese Lafont, già espulso dalla Russia per i ene spionistiche contro il governo so- viettista. Perchè non dovrebbe essere degno di appartenervi se, mutando il vento, ha mutato o- pinione ? Il carettere, la coeranza, non sono reqaisiti indispensabili per essere sudditi del reono dei puri. È allora come mai dovrebbe vestare lontano da questa rtegno il comunista gradualista on Gra- ziadei ? Ma tiriamo avanti. Ora che il responso di Mosca è venuto, la naralo – tum :i v = usata contro di noi in questi ultimi tempi intensificheà il suo ritmo nella bocca dei puri, che i combattono più intensamente e più volentieri di quanto non combattano la borghesia. Traditori di cosa? Del proletariato e delle sue conquiste? Del socialismo, delle battaglie ch’esso inizia e combatte con ardore e con tenacia? Mallelle conquiste del proletariato, na di queste battaglie socialisti fammo e siamo pur noi gli osQri entusiasti artefici. Accusarci di tradive quella che è stata t poco opera anche nostra è da t(le o da ipocrita. Si può punsm‘c5uì|’;u‘tista che dopo aver lavoratdcon la febbre della passione alorno al suo capolavoro, dopo ellesso gli ha consegnato il nonej all’immortalità, l0 distrugga ‘l lo. deturpi ? No, no|noi restiamo quello che fummo pe tanti anni: socialisti…. è nient’allro, con la visione alla mèta ultina della nostra lotta, Mma con gi occhi e con lo spir’to bene 1’…1A01’51 nella realtà delle situazioni Quando la «malattia infantile del comunismo » avrà fatto il suo corso, i compagni di ieri, i comunisti di oggi, non dovranno sostare ad attenderci per stringerci la mano. Ci troveranno al loro fianco, sulla stessa via, con lim- mutata baldanza della nostra fede. 1 allora, compagni, viva il Socialismo !
Chiunque onestamente è sinceramente valutasse, le deliberazioni del congresso di Livorno del P. S. I, non può non riconoscere — alla stregua di tutti gli avvenimenti che da quell’opera si sono succeduti — come esse deliberazioni non furono che un « mostruoso ed assurdo equivoco » in cui si dibattevano e si dibattono tuttora, le varie correnti e scuole politiche che ancora permangono nel partito socialista italiano. AE La invocata e promessa disciplina — condizione necessaria per un partito politico di azione — pon fu ch_e un mito, ed è la riprova più realistica che, un tale aggregato manchi di quella omogeneità indispensabile ad un partito che dovrebbe essere, è, rivoluzionario. i !Igeîyt’:néì(?l?iu c(?ntiguuti contribuirono a creare l’ equivoco, ragion per cui occorre una precisa, fredda e non isterica valutazione di tutti gli atti compiuti per riprendere la via r’nm3- ‘ stra che deve condurci alle realizza. zioni socialiste nell’esclusivo interesse di un migliore e fattivo orientamento del proletariato. Di fatti se da un lato, i puri, propagaudavano e cercavano aderenti prospettando la immediatezza _delA l’atto rivoluzionario, la esclusione dei riformisti, opportunisti ecc; (Ì«ìl: l’altro, i comunisti unitari, pur affermandosi sulla mozione di Bologug, influenzati dalle indiscrezioni varie e tendenziali dei gitanti di Mosca — di ritorno dal 2. congresso della 111 Internazionale — ucdundol al sentimento « realtà insita nell’animo umano » ma detestabileo e funesto fattore di dissolvimento delle forze rivoluzionarie del partito, rendevano il miglior servigio alla f1′:?imlm toncentrazionista dei « reggiani »; i quali uscivano — del congresso — se non numericamente, moralmente trionfatori del congresso stesso. Alla storia lnmimsn della situazione economico-politica non soltanto nazionale ma Internazionale , i fatti hanno dimostrato — crisi industriale, agricola ed il fenomeno fascista — come la oro teorica fatta di promesse programmatiche e di tattica contingentista, abbia offerto il destro alla ])d‘ghcsi:u e a tutto le sue forze armate di muovere la più grande offensiva ai danni del partito e delle organizzazioni operaie. Di fronte a questo incalzare delle forze reazionarie, Î reggiani, hanno oridato a « perdifito » che ciò non É1’n.”cho la (;(ms(-gLìtuz. della teorizzazione dclla violena ed nn pò della baldanza ed degli eclessi nel condurre le varie agitazioni operaie. A noi non preme JIJ:L tale disamina. Constatiamo snlt;u)_@ che questo, se poteva servire agliicopi di propaganda della propria tttica, è s — dura constatazione — agli scopi della borghesia per n alibi di ginstìficazione del propriatteggiamento e della necessità dellicreazione delle bande faseiste. — || i Ma questi nostri jari compagni, evidentemente d affermando, si mettevano fuori di quella che è la interpretazione della lotta di classe, la quale si manifestava tanto più violenta ed irrompente,quanto maggiormente si manifestano immorali e sopraffattori i rapporti economici tra lavoratori e datori di lavoro.
Pasquale Barbera
Trani
Il compito dei deputati Facciamo noto a chi spetta che il compito dei deputati socialisti non è quello di incomodare le autorità, gli uffici, e i diversi Ministeri per domandare piccoli favori personali nell’interesse di Tizio o di Caio. E quindi si persuadano una buona volta per sempre gli elettori » anche se sono dei proletari e compagni, che non è sistema da socialisti quello di richiedere certi favori che umigliano la funzione dei nostri deputati. E per contro i compagni deputati devono disporre di maggiore buona volontà, per rispondere alle necessità di Partito ed ai bisogni collettivi delle masse lavorative. Pro vittime politiche Informiamo che il collegio di difesa per Trani è costituito presso lo studio del compagno Prof. avv. Barbera Pasquale (Via Torrente Antico 21) e per Bari presso il compagno avv. Catalano Michele (Via Cairoli 84). Le famiglie dei compagni interessati devono ad essi rivolgersi esclusivamente, preferendoli agli avvocati borghesi ed avversari.
Non ostante le raccomandazioni ed i continui fervorini dell’Amministrazione e della Federazione Provinciale Socialista, moltissimi abbonati hanno fatto orecchio da mercante. Siamo stati spinti perciò ad inviare le ricevute agli Uffici Postali, per costringere gli eternamente morosi a fare il proprio dovere. Anche con questo mezzo abbiamo ri- peritan di respingere le ricevute, per non pagare. Tutto ciò è semplicemente vergognoso, per quanti si sentono socialisti, mentre nei convegni e nei congressi tutti sembrano disposti a parole — a fare maggiori sacrifici pel nostro _ giornale, « PUGLIA ROSSA », per fornirgli i mezzi necessari, onde renderlo più battagliero, più rispondente alle esigenze della vita delle organizzazioni economiche e del partito, e sopratutto per non veder sospese le pubblicazioni per mancanza di fondi. I buoni propositi di molti compagni sfumano, non appena il convegno od il congresso si scioglie, e si è sempre daccapo, e bisogna sempre, continuamente, lambiccarsi il cervello per poter far fronte alle che superano le quattrocento lire settimanali. Non ha e non vive di fondi segreti il nostro giornale. Vive pel sacrificio di pochi compagni, vive dalla rivendita, dalla sottoscrizione, a cui hanno partecipato, nel limite’ del possibile, la Direzione del Partito, iL Comitato Elettorale di Bari, la Lega Proletaria di Bari, quasi tutte le Cooperative aderenti alla Federazione Provinciale, per le quali è stato pubblicato l’avviso di convocazione delle loro assemblee. Ed a proposito di cooperative, non possiamo farne a meno di raccomandare a quelle che non ancora hanno inviata la quota per sottoscrizione, d’inviarla al _ più presto, altrimenti non pubblicheremo il loro bilancio. Ritornando agli abbonati…… sordì diciamo che «Puglia Rossa» non è più disposta a lasciarsi sfruttare, e si libererà fra non molto di tutti i suoi lettori che non hanno mai pagato, nè vogliono pagare. A costoro diciamo solo: era loro elementare dovere respingere il giornale, non appena abbiamo cominciato ad inviarglielo, se’ non intendevano abbonarsi ; ciò non hanno fatto, e debbono quindi pagare sino al giorno che hanno ricevuta la Puglia Rossa. Se questo dovere non sentono pubblicheremo in un prossimo numero, è loro nomi. Per la Rivendita siamo anche tantissimi, perché pochi sono è Editori, le Sezioni Socialiste è le leghe al corrente con i pagamenti. Avanziamo circa milleseicento lire, e con questi lumicini di luna è nostro preciso obbliga spingere e rinfrescare la memoria a questi trascurati, per poter continuare la pubblicazione della nostra cara « Puglia Rossa ». Ci costringeranno questi compagni a sospendere loro l’invio delle copie del giornale ?
L’ordine del giorno votato dal Comitato Federale Socialista, in merito alla situazione politica attuale e pubblicato nel numero precedente di Puglia Rossa potrebbe generare degli eventuali equivoci, se non fosse chiarito per bene e giustificato, da chi ne fu il presentatore. Poiché, quando gli eventi incalzano nel nostro Partito, ed il Gruppo Parlamentare, cioè quello che rappresenta, secondo alcuni, il solo organo vitale del Partito Stesso, corre deliziosamente a destra, potrebbe sembrare che noi pure del Comitato Federale avessimo voluto compiere una evoluzione verso destra. Dice infatti l’ordine del giorno : «Il Comitato ecc. ecc. i tenuto conto delle condizioni cercate dalla reazione borghese in diverse regioni d’Italia; della necessità di vita delle organizzazioni proletarie; e sopratutto del bisogno assoluto che il Partito Socialista Italiano man- tenga la sua funzione di Partito di classe, risponde alle direttive dei Congressi Nazionali ritiene : che ad nn governo il quale s’ impegnasse, a fatti, di ripristinare in Italia le _ fondamentali libertà, il Gruppo Parlamentare Socialista si possa concedere al massimo, ed in via puramente transitoria, una benevole attesa ». Dal tono di quest’o. d. g. facilmente si rileva che lo stesso fu la risultante. di un esame obbiettivo, reale, della situazione odierna. Ma devo aggiungere ‘che lo scopo del proponente non era quello di indicare una via al Gruppo Parlamentare Socialista, bensì di imporre un freno al dilagare del pericolo collaborazionista. siccome egli parlava aa aa ZiOu avute. Era poi pericoloso l’ordine del giorno in se stesso? Sarebbe davvero da ingenui, continuare a perdersi in logomachie inutili, esponendo dei pii desideri sulla condotta parlamentare del gruppo, mentre si sa che certe scappatoie si fanno perché la maggioranza, dico la maggioranza del Gruppo Parlamentare Socialista, propende inesorabilmente oggi per la collaborazione; e non è più mistero per alcuno, credo, il fatto. che «la fatalità storica » come dicono tanti, stia per spingere la destra al Potere anche in Italia. Bisognerebbe, piuttosto, dire apertamente, a coloro che si sono infischiati dei Congressi, sé è fino a qual punto si deve transigere, di fronte a quella che è la realtà odierna, triste realtà, o se invece va condannato l’atteggiamento deliberato dal Gruppo Parlamentare Socialista, sebbene di postuma attuazione. Ed il Comitato Federale col suo 0. d. g. può aver avuto il torto di mettere apparentemente una specie di sanatoria su ciò che’è stato detto è che sarà forse attuato dal Gruppo Parlamentare; ma ha detto pure, decisamente, che di qui non si passa neanche con tutta la situazione attuale è l’imposizione nemica, perché il nostro Partito deve continuare a svolgere la sua funzione di Partito di classe, se non ama suicidarsi allegramente, e definitivamente, Tanto mi premeva di dire a giustificazione del famoso ordine del giorno del Comitato Federale, a scanso di equivoci o malintesi. Dirò nei prossimi numeri della necessità che ha il Partito di non deflettere dalla sua intransigenza classista; e frattanto sarebbe desiderabile che altri compagni comincino a dire anch’essi il loro pensiero al riguardo, onde ai sappia dai nostri avversari in Provincia e fuori che, a costo di tutto, noi vogliamo restare socialisti sul serio, lontani dai girella, paurosi, traditori,
Lunedì mattina nel salone della Camera Confederale del Lavoro, in Via De Rossi N. 9, ha avuto luogo la riunione del Consiglio Generale delle Leghe aderenti alla Federazioni dei Lavoratori della Terra, coll’intervento di rappresentanza degli affittuari del Barese. ‘Sono rappresentate le leghe dei contadini di Molfetta, Altamura, Andria, Acquaviva, Modugno, Barletta, Terlizzi, Bisceglie, Rutigliano, Conversano, Gravina, Palo del Colle, Santeramo, Cassano, Noci, Spinazzola, S. Michele, Santospirito, Carbonara, Bitonto. Notiamo fra gli interventi gli on. Vella, e Di Vagno ; il consigliere Provinciale Liuzzi; il sindaco di Andria, Mazzone; i membri del Comitato della Federazione Provinciale Socialista : Carbonara , Professore Barbera, Bin e Capozzi, segretario : il sindaco di Noci e Laricchinta per l’Ufficio del Lavoro dell’Umanitaria. Il convegno chiama alla presidenza ” lOn. Vella e designa qual segretario Angelo Gadaleta della lega contadina di Molfetta. _ T’on. Vella saluta | convenuti che a ragione possono considerarsi come gli autentici rappresentanti del lavoro agricolo strettamente uniti in questa circostanza sul terreno dell’azione sindacale, che non mancherà di cementare sempre più i rapporti dei lavoratori agricoli con i piccoli affittuari. “ Il segretario della Camera Confederale Mesto scusa l’assenza del compagno De Leonardis, segretario della Fed. Lav. della Terra, chiamato al capezzale del suo genitore gravemente ammalato. Propone di inviargli un telegramma augurale. Il convegno approva all’unanimità. Parlando in merito alla iniziativa presa dall’altra organizzazione della Provincia di Bari per la stessa questione ‘îeare tutte le forze in questa lotta significativa per il fatto che al Ministero dell’agricoltura trovasi ‘un rappresentante dei terrieri di Terra di Bari. _ Ha quindi la parola il- relatore Pastore. Egli incomincia col mettere in rilievo l’azione costantemente spiegata della Federazione Lavoratori della Terra in difesa anche dei piccoli affittuari, e come la mancanza di una vera e propria organizzazione di piccoli affittuari, é da imputarsi esclusivamente alla resistenza da questi manifestata nell’accettare l’invito parecchie volte rivoltegli dalla Federazione perchè fossero entrati a far parte dei suoi quadri. La presente agitazione, se ha carattere nazionale, assume particolare importanza nei confronti della nostra Provincia e ciò apparve chiaramente, sin dal principio, a tutte indistintamente le organizzazioni di classe. E perciò sterile contendersi il primato dell’inizio dell’agitazione che se mai spetterebbe al Comune di Andria, che sostenne e divulgò un ordine del giorno presentato dal compagno Amorgese. Il relatore illustra dettagliatamente la relazione di minoranza ‘presentata al prefetto dai rappresentanti operai in seno alla Commissione per . i Conflitti Agrari. i, ritiene opportuno che la Federazione nell’attuale convegno – faccia chiaramente intendere che – sente di patrocinare esclusivamente la … dei piccoli fittavoli, e non approvare qualsiasi speculazione sori ato degli autentici lavoratori. zI‘£i!!è,h…t…llué… la portata della. W,olm riguarda la questione in esaminare e stabilisce quellu che doyrebbero ‘essere i criteri direttivi dell’azione da : svmlgersî da parte delle organizzazioni operaie. À no il loro contributo alla discussione che prosegue intensamente ed a lungo, i rappresentanti Lorusso, Brunetti, Cappelluti, Latilla, Sabino. Farinola ed altri. Dopo che il convegno ha approvato nn ordine del giorno a riguardo, domanda la parola il compagno Rarbera il quale porta il saluto della Federazione Provinciale Socialista e comunica l’’intendimento del Comitato Federale di portare il suo contributo nell’opera di organizzazione e di propaganda che vanno svolgendo gli organismi sindacali. Le rappresentanze dei fittavoli designano seduta stante i componenti il comitato della Federazione dei piccoli affittuari, destinata ad integrare la Federazione dei Lavoratori della Terra, quale sezione sua dipendente. 11 comitaté risulta così composto Gentili Francesco di Gravina, Fiore Francesco di Barletta, Amorese Antonio di Andria, Farinola Tommaso di’ Molfetta, e Latilla Luigi di Rutigliano. Il convegno passa quindi all’esame del secondo comma dell’ ordine del giorno riguardante la disoccupazione. Riferisve Pastore ampiameonte sulla importantissima questione, e l’onorevole Vella informa dell’opera spesa dalla Deputazione socialista per provocare i necessari provvedimento del Governo. Interloquiscono Cappelluti, Brunetti, De Nicola, 1i convegno decide di rimandare ad altra prossima riunione l’ esamo del terzo comma dell’ordine del giorno riguardanti i contratti collettivi agricoli. L’on. Vella chiude i lavori del convegno compiacendosi altamente della riusciuta e dal’a _ importanza morale assunta per l’intervento degli affittuari affianco dei lavoratori giornalieri. Ecco gli ordini del giorno approvati dalla riunione: 1ix CL S AL Il consiglio generale delle leghe della Federazione Provinciale dei Lavoratori della Terra ei rappresentanti dei fittavoli del Barese; prendono atto dell’azione svolta del comitato federale per impedire gli aumenti sui cauoni e per otte nere la proroga pei contratti agrari disdettati e comunque, ” scadenti nell’anno agrario 1920 1921 ; deliberano Intensificare l’agitazione per ottenere dal Ministero, in base all’articolo 11 della legge 7 aprile 1921, N. 407, precisamente: la proroga di quelle Affittanze contemplate dell’art. 3 della legge citata é cioè nei casi in cui Vaffittuario colvivi direttame il fondo col lavoro prevalente proprio v di persona della saa famiglia ; da mandato ai comitati federali ; a — di dirigere l’agitazione nelle forme più rispondenti alla definizione della urgeute questione ; b — di istituire un Ufficio di consulenza legale per la assistenza dei propri associati nelle pratiche di revisione dei canoni di affitto ; c — (di ottenere in tutti i mandamenti la costituzione ed il funzionamento della Commissioni mandamentali in] conformità dello spirito della legge, che assicuri lu par.ecipazione della rappresentanza degli affittuari nella designazione della propria organizzazione. Deliberano di mantenersi a disposizione della Federazione Nazionale dei Lavoratori della Terra per la necessaria azione da svolgersi per ottenere la modifica dell’art. 17 della stessa legge 7 aprile, nel senso che i capitolati agrari collettivi conclusi fra le organizzazioni dei datori di lavoro e di lavoratori della terra siano obbligatori anche per i non iscritti alle rispettive organizzazioni ; e invitano il gruppo parlamentare socialista a fiancheggiare validamente presso il Governo l’opera tlegll organisini sindacali.
Altri numeri
1919
Puglia rossa, 17 luglio 1921, numero 23
1 numero
Numero del periodico | Data di pubblicazione | Pagine | Tag presenti nel numero |
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numero 6 | 7 giugno 1919 | 2 | Partito Socialista Comunista, Soviet, Italia, Monaco, Versailles, C.G.d.L. |
1921
Puglia rossa, 17 luglio 1921, numero 23
1 numero
Numero del periodico | Data di pubblicazione | Pagine | Tag presenti nel numero |
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numero 23 | 17 luglio 1921 | 4 | Michele Catalano, Pasquale Barbera, Bari, Trani, |
1922
Puglia rossa, 17 luglio 1921, numero 23
19 numeri
Numero del periodico | Data di pubblicazione | Pagine |
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numero 12 | 19 marzo 1922 | 4 |
numero 14 | 2 aprile 1922 | 4 |
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